Gianfranco Soldera e quel "piccolo" difetto di comunicazione

Non è passato troppo tempo da quando Gianfranco Soldera ha subito quell'infame attentato a opera di Andrea Di Gisi, ex dipendente della sua cantina, che proprio qualche giorno fa è stato condannato a 4 anni di reclusione
E' passato ancora meno tempo, inoltre, da quando Soldera, con un apposito comunicato stampa, ha deciso di uscire dal Consorzio del Brunello di Montalcino inoltrando a Bindocci le sue dimissioni irrevocabili.
Leggendo le ultime righe del comunicato prendo atto di un altro colpo di scena che, in parte, tranquillizza tutti i disperati fan di Soldera che avevano pensato di dover rinunciare al famoso Brunello per anni. Così non sarà. Tutti contenti allora? No. Almeno io qualcosina al Gianfranco nazionale la vorrei dire perchè, commercialmente, un pò mi sta scocciando.



Già tre anni fa, infatti, tanti appassionati come me avevano dovuto ingoiare il rospo circa la decisione dell'azienda di confondere le acque imbottigliando sotto un'unica etichetta i due Cru "Intistieti" e "Case Basse" che, da quel momento in poi, potevano essere rintracciati solo ed esclusivamente codificando il numero di lotto delle bottiglie. Sarà anche per loro una questione di lana caprina ma come consumatore avrei diritto a sapere cosa compro senza dover fare mille telefonate in azienda per comprendere che tipo di Brunello sto comprando. Che poi l'Intistieti venga venduto allo stesso prezzo del Case Basse è un'altra trovata geniale. A precisa mia domanda Soldera mi rispose:"Non so nulla, è una decisione di mia figlia che si occupa del marketing...".

Vabbè, turiamoci il naso e passiamo oltre fino ad arrivare all'infame atto posto in essere dal Di Gisi che, svuotando le botti della cantina, ha scatenato tra gli appassionati, oltre ai normali sentimenti di solidarietà verso Soldera, anche tanta disperazione. Come non ricordare l'articolo del Corriere della Sera del 4 dicembre 2012 che scriveva testualmente:"I malfattori hanno aperto i rubinetti di botti e barriques, lasciandole intatte ma distruggendo l'intera produzione vinicola che riguarda le vendemmie dal 2007 al 2012: circa 600 ettolitri finiti negli scarichi della cantina. Sei annate perdute. Il pavimento trasformato in un lago di vino, ma null'altro è stato toccato o sottratto". 

Ovviamente qualcuno, letto la notizia, ha cavalcato l'onda della speculazione e, come scritto anche qua, le vecchie annate di Soldera hanno cominciato a lievitare di prezzo raggiungendo anche le 500 euro. Uno schifo a cui, in verità, l'azienda ha messo una pezza facendo uscire un ennesimo comunicato stampa dove, oltre a prendere le distanze da ogni pratica speculativa, informava che la vendita dell'annata 2006 del suo Brunello era temporaneamente sospesa fino a data da destinare.

Di Gisi, il "killer del Brunello". Fonte: Montalcino News
Ebbene, sono passati oltre 4 mesi ed arriva l'ultimo comunicato stampa col quale Soldera comunica al mondo sia la nuova distribuzione della 2006 sia, squilli di trombe, che è rimasto un pò di 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012 le cui vendite avverranno in futuro.

Come scrivevo all'inizio del post, la lieta notizia che ha messo fine alla paure di molti per me ha avuto, purtroppo, un risvolto alquanto amaro visto che, pensandoci bene, sbagliando i tempi della comunicazione Soldera non ha fatto altro che alimentare quell'attività speculativa che tanto dicono di combattere. 
Se proprio volete fare chiarezza circa le inesatte notizie circolate, non potete svegliarvi quattro mesi dopo l'accaduto quando tutti i giornali più importanti al mondo, dal Corriere della Sera al Guardian scrivono di una produzione azzerata per cinque anni. Cavolo, mica sono Percorsi di Vino che lo leggono in due!!
Caro Soldera, visto che fin da Dicembre sapevi bene che qualcosa si era salvato, perchè non hai smentito tutti i giornali con un altro comunicato soffocando sul nascere ogni intento speculativo?
Così facendo si sono avuti tre risultati pericolosi per noi appassionati: 
  • le annate storiche, se le trovi, si sono apprezzate minimo del 50%;
  • la 2006 (ultima annata prodotta prima del presunto black out) ha raggiunto quotazioni improbabili; 
  • 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012, prima scomparse e ora miracolosamente riapparse in quantità pari alla metà della produzione normale (così ha dichiarato Soldera al Corriere della Sera di due giorni fa) saranno considerate talmente di culto che si apriranno aste selvagge per accaparrarsele.
Il risultato, pertanto, è che il Brunello Case Basse, da qua in poi, sarà prezzato come un grande Bordeaux. 
E' vero, qualitativamente il sangiovese di Soldera non ha nulla da invidiare ai francesi però, caro Gianfranco, mi permetta di tirargli amichevolmente le orecchie....

Gianfranco Soldera. Immagine: greatwinenews.com

Nel frattempo, qualcuno si è incazzato......

2 commenti:

Gabriele Succi ha detto...

Caro Andrea, mi dispiace dirlo, ma mi sembra un caso degno dell'attenzione di Carlo Lucarelli...
Prima la totalità della produzione scomparsa, poi il riapparire di quantità che sono assimilabili a circa 7.000 bottiglie annue (circa la metà della sua produzione media per vendemmia) da barriques (? e quando mai le ha avute...anzi, le "aborriva" [cit. Mughini]) e ora anche da vasche di acciaio inox?
Altro che nozze di Cana e miracoli di Nostro Signore...
MAH....

Anonimo ha detto...

Mah come disse un famoso politico: a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!
Continuerò a vivere senza i Brunelli di Soldera.
Checchè ne dica il buon Gianfranco, secondo il quale non c'è molto di buono in Italia oltre i suoi vini, io penso che invece ci sia molto di buono a prezzi più accessibili dei suoi.