Falsi Romanée-Conti in commercio: scoperta la truffa internazionale

Il Romanée-Conti è un vino tra i più preziosi del mondo: una bottiglia vale dai 2 ai 9 mila euro. Peccato che le casse e le etichette fossero taroccate e che, dentro le bottiglie, ci fosse un vino qualsiasi anziché il pregiato nettare. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano ha smantellato un’organizzazione, con base in Italia, dedita alla contraffazione e al contrabbando di falso Romanée-Conti, distribuito tra l’altro in Francia, Italia, Svizzera, Russia, Olanda, Germania e Giappone. In Italia sono state arrestate due persone e, nell’ambito di 15 perquisizioni, è stato sequestrato un ingente quantitativo di materiale per imbottigliare e confezionare il vino.
IL SEQUESTRO - L’operazione, battezzata «Bollicine», ha consentito di sequestrare, in tutti i Paesi interessati, bottiglie per un valore commerciale di circa un milione e 300 mila euro. La complessa inchiesta è stata svolta dalle Fiamme gialle di Milano e coordinata, a livello europeo, da Eurojust ed Europol. Le indagini sono state avviate in Francia nel dicembre del 2012, e hanno portato alla scoperta del vero centro di produzione e smistamento del vino contraffatto, che era in Italia. Grazie a numerosi accertamenti bancari e patrimoniali sono stati ricostruiti i canali distributivi ed identificati tutti i responsabili. Varie società realizzavano i falsi imballaggi, le etichette, i tappi e tutto il necessario per il confezionamento ed il trasporto: in Italia sono state perquisite le case e le società di 15 persone, tra, Novara, Asti, Borgomanero, Bassano del Grappa, Magenta, Francavilla Fontana, Varese, Biella, Saronno, Nizza Monferrato e Canelli.
Foto: ineredwine.net/
GLI ARRESTI - L’autorità giudiziaria francese, presente a Milano per coordinarsi direttamente con gli inquirenti italiani, ha ordinato l’arresto di due cittadini italiani residenti a Novara. I due arresti sono stati immediatamente eseguiti dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Novara e i responsabili messi a disposizione del Presidente della Corte di Appello di Torino competente per territorio, che ha convalidato i provvedimenti.

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